
Si fa presto a dire unico. Ma nel caso di Massimiliano Babila Cagelli – ex campione di nuoto, home economist autodidatta prima e sous-chef poi per cucine stellate – il concetto è esplorato con la stessa disciplina e profondità con cui un tempo si tuffava nelle vasche di allenamento, dando vita al primo ristorante con immersione artistica, Tavolo Unico, dove sia la vista che il gusto assaporano, per davvero, pezzi unici.
«Quando gareggiavo in giro per il mondo, la mia seconda piscina erano i musei», ricorda. «Ho iniziato comprando le cartoline al Louvre e, appena possibile, ho continuato con opere del ’900 in originale». Durante il Covid, insieme a Serena Colombo - compagna di classe del liceo diventata storica dell’arte e docente universitaria – pubblica un libro che è manifesto, se non antipasto, della sua gastrosofia, Anche Van Gogh mangiava le cozze, dove serve in pagina racconti e ricette ispirati agli impressionisti.
La portata successiva è stata un’elegante villetta di Busto Arsizio, che non ha privato del suo spirito discreto di casa, accogliendo nelle sette stanze altrettante collezioni private e dedicate - personaggi e periodi, da De Chirico al Pop americano, da Dalì al Novecento italiano – e sistemandovi un unico tavolo. Unico perché chi vi si siede godrà in esclusiva dell’uso della sala, restandovi a suo piacere. Unico perché offre quattro menù, ma tutti sono una sorpresa: si può scegliere il soggetto – mare, monti, orto – ma non lo stile con cui Cagelli lo interpreterà. Unico perché – come in un art show – ogni giorno quel che si vede e si assaggia è diverso dal precedente: un’opera in più, una posata diversa, un ingrediente itinerante.
Se si aggiunge che i bambini fino ai dieci anni sono suoi ospiti «per avvicinarli a gusto e arte fin da piccoli», avrà forse creato il restò perfetto? «Come diceva Picasso», chiosa serafico, «non si deve avere paura della perfezione. Tanto non la raggiungeremo mai».
QUESTIONE DI PROSPETTIVA
Da Tavolo Unico sono possibili tre diverse eat&art experience oltre ai quattro menù degustazione di dieci portate (vini in abbinamento, caffè e distillati dopo pasto inclusi nel prezzo). Romeo e Giulietta Nell'unica suite delle sette sale, si cena accanto a opere d'arte e design (il divano Bocca di Gufram) evocative della celebre storia d'amore, con posate d'argento d'epoca, calici realizzati a mano e menù tematico dello chef. Masterpiece Nella sala omonima, si gode di un capolavoro, e non solo, impressionista e dei piatti signature di Cagelli. Wine experience Nella taverna De Chirico, non saranno i vini a essere abbinati ai piatti, ma il piacevolissimo contrario.